Se c’è una cosa che va riconosciuta alla cucina indiana è il sapiente uso delle spezie, spesso in blend, come il curry o il masala, che riescono a donare una marcia in più alle preparazioni. Quello della cucina indiana è un mondo vastissimo, sia per la regionalità che per le tecniche di marinatura e cottura, attraverso quello che è quasi un continente.
Tipiche di questa zona sono le marinature con lo yogurt, un prodotto perfetto, che unisce acido e grasso con una consistenza cremosa, avviluppando il prodotto; assieme allo yogurt possiamo unire le spezie che più ci piacciono per ottenere, soprattutto sulla cottura su braci, delle preparazioni davvero sorprendenti.
Procuratevi un curry in polvere presso l’emporio bengalese più vicino – oramai sono praticamente ovunque – col vostro grado preferito di piccantezza; vi sono curry “tranquilli” e curry che fanno letteralmente piangere. Unitelo ad un vasetto di yogurt magro, ricavandone una “cremina” al curry. Usate la cremina per mettere a marinare del pollo, assieme ad aglio e zenzero fresco grattugiati e coriandolo tritato; suggerisco di usare la sovracoscia e di disossarla, ricavandone poi 6 o 7 pezzettoni per ogni sovracoscia, trattandosi di una carne che resta più succosa e può perdonare il griller inesperto (cosa che invece non fa il petto). Lasciate in marinatura il pollo, meglio se in un sacchetto di plastica dal quale avrete fatto uscire tutta l’aria, in frigo per minimo 3h e fino a 12h.
Fate colare l’eccesso di marinata e inforcate il pollo su spiedi di metallo, andando poi in cottura indiretta; io ho utilizzato un setup laterale, ovvero mettendo le braci parallelamente ai lati dello spiedo. Portare a cottura fino al raggiungimento di 78°C della carne, facendo attenzione a non bruciare eccessivamente l’esterno. Servire con naan o chapati e un’insalatina di finocchio, olive e arance.